Presidenze e province dell'India britannica

Un'incisione mezzatinta di Fort William, Calcutta, la capitale della Presidenza del Bengala nell'India Britannica. Anno 1735.

Le Province dell'India, ancor prima Presidenze dell'India britannica e prima ancora, Città presidenziali, erano le divisioni amministrative del governo britannico in India. Collettivamente erano chiamate British India. In una forma o nell'altra, esistettero dal 1612 al 1947, e vengono convenzionalmente suddivise in tre periodi storici:

  • Dal 1612 al 1757 la Compagnia britannica delle Indie orientali mise in piedi numerosi fondachi in diversi luoghi, in particolare nell'India costiera, col consenso degli imperatori moghul o di regnanti locali. I principali loro rivali erano in quest'epoca gli avamposti commerciali di Portogallo, Danimarca, Paesi Bassi e Francia. Dalla metà del XVIII secolo iniziarono a comparire tre Città presidenziali: Madras, Bombay e Calcutta.
  • Dal 1757 al 1858, cioè durante il periodo del governo diretto della compagnia britannica delle Indie orientali sull'India, la compagnia stessa iniziò gradualmente ad acquisire sovranità su gran parte del subcontinente indiano, organizzandosi in quelle che vennero chiamate "Presidenze". Ad ogni modo nella politica locale si iniziò ad inserire anche la Corona inglese, facendo quindi perdere molti dei privilegi mercantili acquisiti dalla Compagnia.
  • A seguito dei Moti indiani del 1857 i restanti poteri della compagnia vennero trasferiti alla Corona inglese. Nel nuovo British Raj (1858–1947), la sovranità si estese in alcune nuove regioni, come l'Alto Burma. Incrementando di estensione e di numero, ad ogni modo, le presidenze vennero spezzettate in "Province".[1]
  1. ^ Imperial Gazetteer of India vol. IV, 1908, p. 5 Quote: "The history of British India falls ... into three periods. From the beginning of the 17th to the middle of the 18th century, the East India Company is a trading corporation, existing on the sufferance of the native powers, and in rivalry with the merchant companies of Holland and France. During the next century the Company acquires and consolidates its dominion, shares its sovereignty in increasing proportions with the Crown, and gradually loses its mercantile privileges and functions. After the Mutiny of 1857, the remaining powers of the Company are transferred to the Crown ..." (p. 5)

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